Zuppa d'ajucche
Se la zuppa di cavolo è tipicamente invernale, quella d’ajucca si può gustare in primavera, da fine aprile a giugno.
Presenta un sapore delicato e gradevole, fresco e leggermente amaro...una vera delizia! Il piatto che proviene dall’alimentazione contadina di un tempo, povera e nutriente, oggi è diventata una pietanza prelibata da offrire nelle grandi
occasioni e molto apprezzata dai buongustai!
...Ma cos’è l’ajucca? E’ un’erba selvatica dai
delicati fiori fra l’azzurro e il violetto, che
cresce sulle colline del nostro territorio.
Per la zuppa si utilizzano le delicatissime foglioline.
Naturalmente nel raccoglierle occorre esperienza e accortezza perché non è sempre facile riconoscere le erbe spontanee: saperle individuare è un motivo d’orgoglio oltre che un modo per vivere e scoprire il territorio.
La ricetta particolarmente elaborata, richiede del buon lardo da mettere nell’acqua di cottura delle ajucche in modo da rendere il brodo particolarmente gustoso. Gli altri ingredienti sono il pane raffermo, il burro, la toma e il timo serpillo, altra erba spontanea.
Gli ingredienti vengono composti a strati in una teglia dai bordi alti per formare una sorta di “mattonella”.
Si cuoce quindi in forno fino a quando il pane non presenti la tipica crosta dorata e... buon appetito!