Miasse
Ecco sua maestà la Miassa!
È solo un sottile e fragrante rettangolo di farina di granturco, ma quanto fascino!
Si mangia come pane per accompagnare piatti tipici e si può farcire in vari modi.
Il suo gusto neutro ben si combina sia con il salato che con il dolce.
La ricetta tradizionale prevede solo farina e acqua (niente sale). Di fronte alla semplicità degli ingredienti vi è un procedimento particolarmente complesso: sono necessarie un'ottima manualità e tanta pazienza!
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Le persone “anziane” sono quelle più esperte e tramandano il segreto alle nuove generazioni. Per chi vuole imparare poi, esistono dei veri corsi di formazione!
L'impasto non deve essere particolarmente denso. Fondamentali sono gli strumenti da utilizzare: la piastra di ferro con le quattro “orecchie” preriscaldata sul fuoco e la spatola (14x20 cm) utilizzata per stendere l'impasto. Il tempo massimo di cottura è di tre minuti… È una caratteristica l'aspetto leggermente “bruciacchiato”. Naturalmente se ne fa una alla volta e anche saperla ripiegare per farcirla è quasi un’arte!!
Sono diversi gli "eventi" collegati alla miassa:il secondo sabato di settembre a Tavagnasco si tiene la relativa Sagra, il 24 maggio a Settimo Vittone, per tradizione, si mangiano con l’originale e gustoso Salignun, a fine ottobre vengono preparate per le strade di Banchette in occasione della Sagra del "Pignoletto Rosso".