Bagna cauda
E’ una pietanza inserita dall’UNESCO nel “Patrimonio immateriale dell’umanità”, costituita da una combinazione fra un’originale salsa e delle fresche verdure.
Nella tradizione popolare il piatto si lega al periodo della vendemmia: era il giusto ristoro per i vignaioli al termine del loro lavoro!
La salsa, che ha come elemento principale le acciughe dissalate, si presenta leggermente cremosa e dal colore marrone chiaro. Nella ricetta tradizionale rientrano anche l’aglio ( precedentemente cotto nel latte), l’olio d’oliva e possibilmente un bicchierino di olio di noci .
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La cottura lentissima avviene a fuoco basso in modo che i sapori possano fondersi.
Per mantenersi calda ( si chiama bagna cauda !) viene portata in tavola nel Dian, caratteristico contenitore di terracotta a cui è sottoposto un fornellino.
Viene servita con vari tipi di verdura da intingere: cardi, peperoni crudi o cotti, cavolfiori, cipollotti.
Può essere usata anche per condire il carpaccio di carne, o presentata insieme alle verdure in piccoli cartocci.
Più che un piatto, la bagna cauda rappresenta “un rito conviviale” che richiede l’osservanza di precise regole del galateo: rispettare il proprio turno, non usare le verdure a “ mò di cucchiaio”, non masticarle prima di averle intinte, non avere fretta e soprattutto saper apprezzare il gusto dello stare a tavola.