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Minestra viandà

Il nome già racchiude  delle storie: è  quasi un’esortazione ad andare  a lavorare dopo essersi rifocillati con una pietanza  energetica e saporita.

L'origine del piatto si perde nelle tradizioni contadine di un tempo e, come spesso succede, un piatto povero si è trasformato in una vera prelibatezza.

Si tratta di  una minestra vellutata a base di castagne, riso e latte da gustare magari a fine pasto in piccole porzioni .

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Le castagne dei boschi della Serra, disponibili

tutto l'anno, perché essiccate, 

hanno rappresentato per “Ivrea e Dintorni”

un alimento  ricco, presente in grandi  quantità: sul fuoco la pentola con le castagne era una presenza costante!

La preparazione é particolarmente lenta: le castagne secche vanno messe a bagno per una notte in acqua calda , si lasciano cuocere  per circa un'ora e mezza,  si aggiungono  quindi  il riso e il latte. Si continua con la cottura  lenta, senza far bollire e alla fine se ne  frulla una parte in modo da ottenere una minestra densa e cremosa;  mangiata  il giorno seguente è ancora più saporita.

 La Vianda’ rappresenta oggi un piatto di “nicchia” non sempre disponibile nei ristoranti, sta tuttavia  rientrando in un processo di riscoperta e di valorizzazione.

Nell’ultima settimana di ottobre, in occasione della “Desnalpà” a Settimo Vittone, viene offerta per le strade del paese.

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